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lunedì 24 agosto 2015

Angeli custodi VS demoni custodi


 
Gerarchia, 1931, Collana Agni Yoga
Gerarchia, 234 - Tutti i popoli hanno saputo degli Angeli Custodi, e ne hanno preservata la tradizione per millenni. Tutti gli Insegnamenti hanno indicato i potenti Protettori del genere umano, alla guida delle varie nazioni. Perché quest’epoca disconosce le Guide supreme? Quando mai il mondo è stato senza Protettori? E cosa spera di ottenere l’umanità dall’idea dell’assenza di una Guida? I principi fondamentali dell’Essere sono rafforzati dalle leggi espresse dalle Guide; e le leggi cosmiche non cambiano, ma semplicemente crescono affermandosi nell’Universo. Quindi i Protettori del genere umano e l’onnipotente dea Fortuna ne forgiano i destini. Il riconoscimento di questa grande legge lo sospinge verso la Catena gerarchica.

La casa di mio nonno, come già scrissi qualche post fa, è una continua sorpresa e fonte inesauribile di cimeli e reliquie, non di epoche così antiche  e remote in termini di tempo, ma senz'altro in termini di energia psichica.
Nelle stanze e nelle cantine di quella casa, più di un secolo di vite ed oggetti quotidiani si sono stratificati, in un accumulo continuo(ahh..le angosce esistenziali lasciate da due guerre mondiali!!)che ricorda le stratificazioni geologiche delle rocce.
In quelle wunderkammer dei poveri, che meriteranno senz'altro un bel racconto a parte, anche i quadri sono accatastati, come tutto il resto, come le riviste, come i paioli di rame, i chiodi storti e le zampe dei ragni secchi.
Recentemente è saltato fuori dall'oblio questo quadretto, nulla di dipinto, sia ben inteso: una "banale" cromolitografia di un secolo fa, circa.
Lo ammetto, questa immagine che oggi potremmo considerare naif, stucchevole o ingenua mi ha francamente commosso.
Un tempo era usanza  appenderla sopra le testate dei letti dei bimbi, come formula di benedizione e protezione.
In essa non vedo assolutamente nulla di religioso, nulla di cattolico. vedo chiaramente invece millenni interi, una tradizione ininterrotta nell'inconscio dell'uomo, nel suo profondo, che è scampata miracolosamente, camuffandosi e adattandosi, sino ai giorni nostri, o meglio sino a "ieri".
Già, perchè oggi tutto ciò è spazzatao via dal diluvio della miseria, quella umana, quella dell'anima, quella vera.
Oggi chi veglia il sonno puro dei nostri fanciulli e ragazzi?
Aum, 1936 Collana Agni yoga
Aum, 60 Venerare la Gerarchia è segno che il Mondo superiore è ormai prossimo. Il fatto di collaborare con Essa stabilisce salde strutture di legame con quella spiaggia. Tutte le fedi rivelano l’esistenza di Angeli custodi, Guide, Consolatori: sono, in foggia diversa, lo stesso concetto di Gerarchia. Che ciascuno lo comprenda a modo suo, purché il cuore aneli verso l’alto. Questa è l’unica via per la perfezione.     
    La preghiera manifesta la comunione con la Bellezza suprema.   
 



 Aum, 1936 Collana Agni yoga
Aum, 71 Qualunque ora è adatta per pregare, ma due periodi esistono, al mutare delle correnti, specialmente propizi per rivolgersi al Mondo superiore: l’aurora e il tramonto. È poi bene invocarlo prima di disporsi al sonno.     
    La scienza non comprende il sonno per quel che è. L’idea di un semplice riposo è primitiva. Se qualsiasi atto è sempre preceduto da un moto spirituale, una condizione straordinaria come il sonno dovrebbe essere indagata con gran cura. Per quasi la metà della loro vita gli uomini si affidano a un mondo invisibile. Bisogna purificare la coscienza prima di passare i sacri Cancelli. Un pensiero rivolto al Mondo superiore, o agli Angeli custodi, basta già ad illuminare la coscienza assopita; gli incontri saranno forse migliori, certi attacchi rintuzzati. Solo il pensiero inviato dal cuore al Mondo superiore
costruisce una corazza impenetrabile.     
    Prendete dunque coscienza di ciò che è più bello e indispensabile per il lungo viaggio.



Si potrebbero fare tante considerazioni sullo strappo immenso avvenuto nel mantello della Tradizione, in primis quella che l'uomo porta, inconsciamente o meno, nel suo cuore.
Ma quest'immagine arcadica e idilliaca di due bimbi che raccolgono fiori ( anche il maschio!!)sul greto di un corso d'acqua per portarli, si presume, alla loro mamma, che ne adornerà la casa non può non lasciarci perplessi: siamo talmente abituati a dei bambini così diversi, a dei fiumi così diversi che ci sembra un'immagine utopica, di fantasia. E non capiamo che era realtà.Che lo è ancora, forse, in qualche parte del mondo.Dove si venerano ancora gli spiriti  e i mondi sottili.
Abbiamo perso i colori, in tutti i sensi. E' sempre più il presente ed il futuro ad essere in bianco e nero, non il nostro passato. E dal bianco e nero al grigio il passo è così breve...
C'è un qualcosa di dannatamente minuscolo eppure così maestoso che abbiamo perso per strada...
Non riusciremo mai a dare un nome a ciò che abbiamo perso. Perchè nessuno ce l'ha mai insegnato.
Eppure sentiremo come un vuoto, uno spiffero...Sarà la mancanza di quel quid misterioso a farci accorgere che esiste veramente, che è insostituibile e inesprimibile...La sua tremenda, irrimediabile mancanza ci rivelerà come alla base di ogni cosa esiste sempre una spirilla invisibile che da vita e sostanza a tutto, anche alla più concreta e materiale delle esistenze.
Chi avrà il coraggio di  fermarsi un attimo per voltarsi indietro, come indomabile salmone, comprenderà che gli antichi non erano poi così  stupidi...