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mercoledì 12 agosto 2015

Come le scuole uccidono la creatività

 Ripropongo qui un post scritto con il carissimo Daniele Passerini di 22 passi.
Qui il suo ottimo blog: http://22passi.blogspot.it/2015/03/come-le-scuole-uccidono-la-creativita.html

 https://salmaelrefaie.files.wordpress.com/2013/09/education-kills-creativity.jpg
"Abbiamo sistemi nazionali d'istruzione dove gli errori sono la cosa più grave che puoi fare. E il risultato è che stiamo educando le persone escludendole dalla loro capacità creativa. 
Picasso una volta disse che tutti i bambini nascono artisti. Il problema è rimanerlo anche da adulti. 
Io sono convinto che non diventiamo creativi, ma che disimpariamo ad esserlo. O piuttosto, ci insegnano a non esserlo." (Ken Robinson)

Ringrazio innanzitutto Paolo Marenzi, coautore di questo post d'inizio marzo, post che si riallaccia a quello del 20 febbraio, intitolato "La forza di una teoria scientifica sta nell'essere sbagliata". Là il focus era sulla ricerca scientifica, qui è a monte, sulle istituzioni e sui sistemi educativi che spengono la creatività, l'originalità, l'impulso a esplorare da capo per scoprire qualcosa di nuovo, tendenze istintive e innate nei bambini, di solito perse diventando adulti. Educazione e innovazione non sempre si sposano bene insieme. 

Seanza fare lunghi discorsi, vogliamo piuttosto offire buoni contenuti su cui riflettere, due. Il primo da ascoltare con la mente, il secondo da leggere col cuore:
  1. il video TED con l'intervento del professor Ken Robinson da cui è tratta la citazione d'apertura (sul sito di TED trovate anche la trascrizione in italiano);
Ex-duco di Paolo Marenzi, un piccolo racconto - delizioso - che riassume in forma letteraria, in bilico tra prosa e poesia, ciò su cui questo post vuole fare riflettere.


 



EX-DUCO
Fece uno strano sogno quella notte la piccola Silvana. 
Sognò di andare a scuola, ma non era come tutte le mattine e non era certo nemmeno la sua solita scuola, che ben conosceva. 
A dir la verità si sentiva anche piuttosto leggera, tanto che si guardò le spalle: non aveva nessun zainetto con sé. 
Tutta smarrita e disorientata frenò il suo passo davanti a un grande edificio circolare: una voce senza una fonte ben precisa, ma che sentiva chiara come se arrivasse da pochi centimetri, la rassicurò: "Avanti, avanti piccola mia, vieni dentro, non temere, il tuo zainetto è li con te, è sempre stato li con te, dall'inizio dei tempi, solo che non lo puoi vedere, non ce l'hai addosso, non ce l'hai sulla schiena. È dentro di te. Da sempre.
È uno zainetto microscopico, ma immenso, che contiene l'intera “biblioteca galattica”(1). 
Noi non vi reputiamo dei somari da caricare, né tanto meno consideriamo il sapere come una catasta di legna, secca, arida e sterile, da caricarvi sul groppone; poco importa che ve la presentino sotto la forma della carta satinata dei libri di testo. 
Noi non vogliamo umiliarvi sin dall'infanzia, incurvandovi la schiena, e soprattutto la coscienza, come facchini e servi della gleba. 
Noi vogliamo che solamente i vostri passi siano ben aderenti al suolo, non il vostro sentire, la vostra anima, la vostra ambizione. La schiena deve stare ben eretta e la testa alta, ancorata nei cieli. 
In verità, chi vi zavorra con quintali di nozioni da quiz televisivo, ha un unico preciso scopo, quello di farvi rallentare e smettere di correre, perché appesantiti possiate presto fermarvi del tutto. 
Vogliono che il peso che chiamano cultura e conoscenza vi trascini a terra, in basso, che vi dimentichiate di alzare gli occhi al cielo.” 
E così dicendo la fonte di quella voce femminile si materializzò davanti a Silvana: una donna sorridente le apparve davanti e con un candido gesto la invitò ad entrare in quell'aula così strana che non aveva pareti ma solo un meraviglioso soffitto. 
“Vedi bimba mia, quella scritta che gira tutt'intorno alla classe, lassù, alla base della cupola? Dice così: Ab astra, per aspera ad astra. Mentre il resto del mondo vorrebbe convincerti a tutti i costi che ab pulveris, per aspera ad pulveris. Polvere sei e polvere ritornerai. 
In verità possono aver anche ragione a dire polvere siete e polvere ritornerete, ma si son dimenticati di aggiungere una cosa, la più importante di tutte: quella polvere, è polvere di stelle. 
(1) Espressione presa dal bellissimo video di Andrea Doria Messaggio all'Anima. 
Paolo Marenzi
P.S. PER APPROFONDIRE L'ARGOMENTO:

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